ABI e Confindustria hanno siglato l’“Accordo per il credito e la valorizzazione delle nuove figure di garanzia”, volto a promuovere l’utilizzo del c.d. “patto marciano” e del pegno mobiliare non possessorio a garanzia di finanziamenti bancari, introdotti dal decreto-legge 3 maggio 2016, n. 59, come modificato dalla legge di conversione 30 giugno 2016 n. 119.
L’Accordo, che riguarda esclusivamente i crediti concessi alle imprese (non alle famiglie e ai consumatori), contiene alcune previsioni volte a rafforzare la piena operatività dell’art. 48-bis del TUB, che ha introdotto nel nostro ordinamento la possibilità che il contratto di finanziamento tra banca e impresa possa essere garantito dal trasferimento in favore del creditore, in caso di inadempimento del debitore, della proprietà di un immobile (non abitazione principale) posto a garanzia dello stesso.
L’accordo prevede in particolare la possibilità di inserire apposite clausole contrattuali volte a rafforzare il valore della garanzia e nello stesso tempo a tutelare maggiormente l’impresa debitrice, anche in termini di più favorevoli condizioni applicabili al contratto creditizio, in particolare sotto forma di maggiore durata e ammontare dei finanziamenti e di riduzione del loro costo.
Il patto marciano è il patto è un accordo che interviene tra creditore e debitore in forza del quale, nel caso di inadempimento di quest’ultimo, si prevede che il bene diventi di proprietà del creditore. Il creditore però sarà tenuto a versare al debitore la differenza tra il proprio credito ed il valore del bene. Il patto, prima vietato, è diventato legittimo in forza del decreto-legge 3 maggio 2016, n. 59 con l’obiettivo di facilitare il rientro per le banche dall’esposizione di credito in sofferenza e, quindi, di facilitare la stessa concessione di credito all’origine.
Feb 26