Ott 21

AVVIATA LA PROCEDURA DI AGEVOLAZIONE “PATENT BOX”

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Sulla Gazzetta Ufficiale n. 244 del 20 ottobre 2015 è stata ufficialmente comunicata la pubblicazione sul sito istituzionale del MISE del decreto del Ministro dello sviluppo economico, adottato di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, del 30 luglio 2015, recante disposizioni di attuazione dell’art. 1, commi da 37 a 43, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, come modificato dal decreto-legge del 24 gennaio 2015, n. 3, convertito in legge con modificazioni dalla legge 24 marzo 2015, n. 33.
Il decreto c.d. “Patent box” reca un regime di tassazione agevolata dei redditi derivanti dall’utilizzo di opere dell’ingegno, di brevetti industriali, marchi, disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.
Tale disciplina si propone, in conformità con lo spirito dei concorrenti regimi europei (introdotti progressivamente in Belgio, Francia, Gran Bretagna, Lussemburgo, Paesi Bassi e Spagna), di favorire l’investimento in attività di ricerca e sviluppo (c.d. “spillover effect”) e, nel contempo, di promuovere la localizzazione ed il mantenimento in Italia dei beni immateriali attraverso un’eventuale loro rimpatrio, qualora gli stessi siano attualmente detenuti all’estero.
Trattasi, in sostanza, di un regime opzionale di tassazione a cui possono aderire tutte le imprese per i redditi derivanti dall’utilizzazione di beni immateriali quali opere dell’ingegno, brevetti industriali, marchi, disegni e modelli nonché processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.
La legge mira ad incentivare:
– la collocazione in Italia di beni immateriali detenuti all’estero,
– il mantenimento degli stessi sul suolo nazionale se già ivi posseduti,
– l’investimento in attività di ricerca e sviluppo.
Il beneficio fiscale si sostanzia in una variazione in diminuzione dal reddito d’impresa imponibile ai fini delle imposte dirette e Irap pari al 30 per cento – nel 2015 (40 per cento nel 2016 e 50 per cento dal 2017) – di una quota parte del reddito derivante dallo sfruttamento diretto o dalla concessione in uso del bene immateriale.
In sostanza, ai fini del calcolo del bonus occorre seguire i seguenti passaggi:
– individuare i beni immateriali agevolabili;
– individuare l’ammontare del reddito derivante dall’utilizzo del bene immateriale;
– determinare la quota di reddito agevolabile in base alla percentuale di spese di ricerca e sviluppo (costi qualificati) rispetto alle spese complessive afferenti il bene (costi complessivi);
– determinare la variazione in diminuzione da indicare in sede di compilazione del modello dichiarativo.