Dic 2

I PRIMI DATI SULLA VOLUNTARY DISCLOSURE

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Il governo incasserà oltre 4 miliardi attraverso la ‘voluntary disclosure’, la procedura di emersione dei capitali nascosti al fisco italiano.
“Le cifre non possono che crescere”, ha spiegato il direttore dell’Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi, dopo le prime stime ufficiali del Tesoro del primo dicembre che si aggiravano attorno ai 3,8 miliardi. L’esecutivo ha utilizzato i primi 1,4 miliardi per evitare quest’anno l’aumento di accise e acconti Ires decisi a garanzia dei saldi di finanza pubblica. Gli altri 2 già contribuiscono alle coperture della legge di Stabilità per il prossimo anno.
La voluntary disclosure consente di mettersi in regola con il fisco pagando tutte le imposte dovute, ma con sanzioni ridotte e senza conseguenze penali.
Rispetto agli scudi fiscali del quarto governo Berlusconi la sanatoria non prevede l’anonimato.
I contribuenti hanno avuto tempo fino al 30 novembre per aderire alla procedura, che riguarda i capitali detenuti sia in Italia sia all’estero. C’è tempo fino a dicembre per integrare la documentazione fornita, poi spetterà all’Agenzia delle entrate verificare le singole posizioni.
L’ottimismo dell’esecutivo deriva dal fatto che i 3,8 miliardi indicati finora non contengono gli interessi dovuti sulle imposte.
Facendo un primo bilancio, il ministero dell’Economia spiega che in totale sono state presentate istanze per un valore di attività estere pari a circa 59,6 miliardi di euro.
Quasi il 70% (41,5 miliardi) dei capitali è detenuto in Svizzera, tradizionale roccaforte degli evasori italiani. Seguono Monaco (7,7%), Bahamas (3,7%), Singapore (2,3%), Lussemburgo (2,2%) e San Marino (1,9%).
I capitali rientrati in Italia ammontano a circa 16 miliardi, il 26,4% del totale.
Su 129.565 domande di adesione quasi la metà viene dalla Lombardia, per un totale di circa 27 miliardi di capitali emersi.