Dal 1° Gennaio 2017 è entrata in vigore l’ Undicesima Edizione della Classificazione internazionale dei prodotti e dei servizi ai fini della registrazione dei marchi italiani (comunemente denominata “Classificazione di Nizza”).
La Classificazione è stata istituita in virtù di un accordo raggiunto alla Conferenza diplomatica di Nizza il 15 giugno 1957, riveduto a Stoccolma nel 1967 e a Ginevra nel 1977, e modificato nel 1979.
Si tratta di un elenco che descrive la natura di prodotti e servizi in termini generali, allo scopo di classificare i marchi registrati in maniera univocamente riconosciuta ed accettata a livello internazionale.
È composta da 34 classi di prodotti e 11 classi di servizi.
Ogni Paese membro dell’Accordo di Nizza è tenuto, per le registrazioni dei marchi, ad applicare la Classificazione di Nizza, sia a titolo principale, sia a titolo ausiliario, e indicare nei documenti e nelle pubblicazioni ufficiali delle proprie registrazioni il numero delle classi della classificazione alle quali appartengono i prodotti e i servizi per i quali i marchi sono registrati.
L’utilizzo della classificazione di Nizza è obbligatorio anche:
– per la registrazione internazionale dei marchi effettuata dall’Ufficio Internazionale di WIPO/OMPI (World Intellectual Property Organization – Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale),
– per la registrazione dei marchi effettuata dall’Ufficio marchi del Benelux (BBM), l’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (marchi, disegni e modelli) (EUIPO), l’Organizzazione africana della proprietà intellettuale (OAPI) e l’Organizzazione regionale africana della proprietà intellettuale (ARIPO). La classificazione di Nizza è inoltre applicata da diversi Paesi che non sono membri dell’Accordo di Nizza.
L’utilizzo della Classificazione di Nizza non è obbligatorio solo per la registrazione nazionale dei marchi nei paesi membri dell’Accordo di Nizza.
Gen 15