La legge di stabilità (legge 208/2015) ha abbassato la soglia dei 30 euro sotto la quale commercianti e professionisti potevano rifiutarsi di accettare pagamenti tramite POS ed ha tagliato le commissioni sulle transazioni sotto i 5 euro introducendo sanzioni per chi si dovesse rifiutare di accettare pagamenti elettronici.
Dal 1° luglio 2016 i pagamenti elettronici si applicheranno anche per il pagamento delle somme da riscuotere mediante i dispositivi di controllo di durata della sosta.
Il comma 900 della legge di stabilità prevede in particolare:
a) la diminuzione del valore dei pagamenti al di sopra dei quali il consumatore può richiedere all’esercente di pagare tramite carte di debito o di credito dagli attuali 30 a 5 euro;
b) l’introduzione di una disposizione volta a contenere i costi di utilizzo dei POS, con la previsione che gli stessi non possano essere superiori a quelli che il beneficiario avrebbe sostenuto per l’accettazione di analoghi pagamenti in contanti;
c) l’introduzione di disposizioni sanzionatorie per i soggetti che non rispettano la norma.
Nel successivo comma 901 si stabilisce che, a decorrere dal 1º luglio 2016, i pagamenti elettronici si applicheranno anche per i pagamenti delle somme da riscuotere mediante i dispositivi dì controllo di durata della sosta. I Comuni dovranno pertanto rendere i dispositivi per la gestione delle aree di parcheggio idonei alla ricezione del pagamento tramite carte di debito e di credito.
A decorrere dal 30 giugno 2014, trova applicazione per i consumatori la possibilità di richiedere, al momento del pagamento di una prestazione o dell’acquisto di un bene, di effettuare il pagamento tramite strumenti elettronici, ovverosia carte di credito ovvero di debito.
Lo scopo della misura, anche in questo caso, era di spingere gli italiani a utilizzare maggiormente il digitale e in minor misura il contante, tentando di contrastare l’evasione fiscale.
Ricordiamo, infine, che nel frattempo, il 9 dicembre 2015, è entrata in vigore la normativa europea sul tetto unico alle commissioni interbancarie (Regolamento UE n. 751 del 2015) che impone il tetto unico alle commissioni interbancarie.
Il tetto è fissato allo 0,3% del valore dell’operazione per le transazioni con carta di credito e allo 0,2% per i pagamenti per le carte di debito (bancomat) e prepagate.
La normativa si applica però solo ai circuiti Visa, Mastercard e PagoBancomat. Sono esclusi American Express e Diners che continueranno ad applicare le proprie commissioni, generalmente più alte.
In precedenza, chiunque utilizzava le transazioni elettroniche era costretto a versare alla banche “un canone” oscillante tra lo 0,5% e l’1% per le operazioni con Bancomat e soprattutto tra l’1 e il 2,5% per le operazioni con carta di credito.
Secondo Bruxelles con questo provvedimento si incentiva l’uso della moneta elettronica e le transazioni con le carte diventano più trasparenti, facendo risparmiare a tutti (commercianti, professionisti e cittadini) grandi somme.
Gen 4