La Banca centrale europea si prepara a introdurre parametri più stringenti per le sofferenze in pancia alle banche, problema del quale soffrono in particolare gli istituti italiani che stanno cercando faticosamente di affrontarlo.
Saranno in particolare portati al 100% gli accantonamenti sui crediti deteriorati di nuova classificazione a partire dal gennaio 2018. Per gli NPL non garantiti ciò dovrà avvenire entro due anni e in sette anni per quelli garantiti (quindi almeno al ritmo di un 14% annuale). La BCE non ci va leggera e sottolinea che sarà richiesta agli istituti di credito che esplichino in maniera netta e precisa le proprie motivazioni in caso si scostino da questo nuovo percorso stabilito ed in base alle spiegazioni ricevute essa valuterà caso per caso quali misure prendere se necessarie. Nonostante l’ordine sembri perentorio nella sua espressione, l’istituto europeo darà modo comunque alle banche di raggiungere il 100% degli accantonamenti in modo lineare e graduale. E’ stato infatti spiegato che verrà applicata una tempistica diversa sulle singole porzioni dei Npl dato che questa misura non riguarda i crediti deteriorati pari a quasi 1.000 miliardi di euro attualmente già inseriti nei bilanci.
Ott 5