Stretta del Fisco annunciata sulle finte residenze all’estero. Il 3 marzo 2017 è stato pubblicato il Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate n. 43999 con cui vengono fissati i criteri per la formazione delle liste selettive finalizzate all’attività di controllo sui trasferimenti di residenza all’estero.
I contribuenti da sottoporre a controllo verranno selezionati sulla base di una serie di elementi idonei che fanno ipotizzare l’effettiva permanenza dei cittadini in Italia, avvalendosi dell’applicativo informatico So.No.Re. (Soggetti Non Residenti) e delle informazioni ottenute tramite i canali dello scambio internazionale delle informazioni attivato sulla base di direttive europee (Direttive DAC1 e DAC2) e accordi internazionali con le Amministrazioni fiscali estere (FATCA e Common Reporting Standard).
Il provvedimento elenca una serie di “spie” sintomatiche di un trasferimento fittizio di residenza all’estero:
– residenza in uno degli Stati inseriti nella black list del D. M. 4 maggio 1999 (ad esempio, Svizzera, principato di Monaco);
– movimenti di capitale da e verso l’estero, comunicati dagli intermediari finanziari nell’ambito del monitoraggio fiscale;
– informazioni su patrimoni immobiliari e finanziari esteri, ottenute tramite lo scambio internazionale di informazioni;
– residenza in Italia del nucleo familiare e versamento di contributi per collaboratori domestici;
– atti del registro segnaletici della effettiva presenza del contribuente in Italia;
– utenze attive e disponibilità di veicoli;
– partecipazioni in società di persone o a ristretta base azionaria e titolarità di cariche sociali;
– informazioni trasmesse dai sostituti di imposta o tramite lo spesometro;
– partita Iva attiva.
I predetti elementi saranno valutati singolarmente oppure in combinazione tra loro. Nelle liste selettive saranno inclusi i contribuenti per i quali risultano soddisfatti uno o più elementi.
In attesa che venga attuata l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), i nominativi dei contribuenti residenti all’estero verranno acquisiti, con cadenza semestrale, tramite i canali informatici attivati tra l’Agenzia delle Entrate e il Ministero dell’Interno.
Sarà dunque possibile per l’Agenzia delle entrate avviare mirate attività di verifica su tali contribuenti e attivare così richieste di assistenza amministrativa nei confronti del Paese estero (spesso black list), al fine di accertare l’esistenza di assets in illecito valutario e fiscale.
Mar 7