Il 22 marzo 2017, il Governo ha presentato ai sindacati una bozza di decreto interministeriale (Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), di cui all’articolo 2 D.L. n. 40/2010 per misure “tese ad impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio noleggio con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che regolano la materia”.
La bozza di decreto, in cinque articoli, regolamenta l’utilizzo di tecnologie di chiamata a distanza e si prefigge di contrastare ed impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio di taxi e del servizio noleggio con conducente.
Il decreto, atteso dal 2010, affronta, inoltre, le competenze regionali e comunali in materia, le diverse disposizioni per i due servizi di taxi e noleggio con conducente e le prime regolazioni per l’utilizzo degli strumenti tecnologici.
Al fine di evitare fenomeni distorsivi della concorrenza, si attribuisce alle Regioni la funzione di “garantire la pianificazione dei servizi pubblici non di linea, tenendo conto delle reali esigenze del fabbisogno locale, ai fini del rilascio, da parte dei comuni delle licenze per i taxi e delle autorizzazioni per gli ncc”.
Cinque i punti fondamentali della bozza di decreto.
1. Contrasto all’abusivismo – I soggetti titolari e gestori delle piattaforme tecnologiche di intermediazione tra i passeggeri e i soggetti con licenza per l’esercizio del servizio di taxi e le imprese titolari di autorizzazione per l’esercizio del servizio di noleggio con conducente (NCC) devono essere iscritti al registro delle piattaforme tecnologiche di intermediazione, tenuto a cura del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
3. Il ruolo delle Regioni – Il decreto dà alle Regioni un ruolo importante per arginare il fenomeno dell’abusivismo, attraverso un archivio web Ncc e taxi e dà agli enti la pianificazione dei servizi pubblici non di linea.
4. NCC in rimessa senza prenotazioni – Senza prenotazione, gli NCC non potranno sostare su strada ma dovranno rientrare nell’autorimessa.
5. Uso collettivo per i taxi – Previsto l’uso collettivo per i taxi. Non sarà consentito al servizio taxi di rifiutare alcuna corsa che parte dal territorio comunale o comprensoriale, anche se richiesta tramite tecnologie a distanza, qualora abbia come destinazione lo stesso Comune o comprensorio.
Ricordiamo, infine, che allo schema di decreto interministeriale farà seguito anche uno schema di decreto legislativo delegato di riordino della legge quadro 21 del 1992.
Apr 21